Edificio Liberty
Architetto Cristiana Rossetti
Progettista
Viviana Lorandi
Flavia Maria Benato
Restauratrici
Mantovani Costruzioni srl
Impresa Esecutrice
L’intervento di recupero dell’immobile sito a Verona in via Generale Gaetano Giardino 3, ha visto un percorso progettuale che è cominciato dal rilievo dell’immobile parallelamente alle ricerche storiche sul fabbricato e sulle parti decorate. Si è poi proseguito con interventi in situ per la verifica dei materiali originali utilizzati all’epoca della costruzione, sia per quanto riguarda le strutture dell’edificio, orizzontali e verticali, che gli intonaci, in particolar modo sulle parti decorate.
La successiva formulazione del progetto di restauro, in collaborazione con le restauratrici incaricate, ha previsto il rifacimento della facciata con il recupero e la ricostruzione di parte del fregio decorato con tecnica a graffito ed un importante intervento strutturale, dove possibile di consolidamento e di sostituzione delle strutture fortemente ammalorate della copertura. L’ edificio è definito Liberty dal repertorio normativo del Comune di Verona che lo datava al 1921 ma si tratta invece di un esercizio neoclassico dell’ing. Marcello Tommasi; il disegno del progetto originale è stato recuperato dallo studio AR|PA|GEO negli archivi dell’Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette (U.D.I.D.), conservato nell’Archivio di Stato di Verona. Il progetto risulta datato 1935, pochi anni dopo l’esecuzione delle opere di urbanizzazione della via Giardino, nel nascente quartiere di Borgo Trento.
I due temi che hanno guidato il progetto e le scelte dei materiali sono stati il restauro e la bioarchitettura. In particolare l’intervento di restauro delle facciate, vista anche la presenza di un fregio in parte originale ed in parte infelicemente manomesso, ha previsto un attento studio dei materiali e la loro compatibilità, anche attraverso la verifica delle schede tecniche e delle schede di sicurezza di ogni materiale impiegato sia nel consolidamento che nella sostituzione degli intonaci, secondo i due principi della bioarchitettura, eco-sostenibilità e bio-compatibilità, temi fondamentali nella mission dello studio AR|PA|GEO.
L’eco-sostenibilità implica l’uso di poca energia fossile, di materiali di provenienza locale, la loro riciclabilità e il loro riuso; il risparmio energetico è attuato attraverso la progettazione. La bio-compatibilità prevede l’utilizzo di materiali con cicli di vita che non nuocciano né all’uomo né all’ambiente in ogni sua forma di vita, con interventi volti alla qualità ambientale e al benessere. In questo senso la linea Novantica, in particolare per la totale assenza di cemento nella sua formulazione, la sua compatibilità con i materiali originali della costruzione, sia dal punto di vista chimico che fisico e l’elevata traspirabilità ed igroscopicità ha pienamente soddisfatto i progettisti. Per chiara richiesta delle restauratrici Viviana Lorandi e Flavia Maria Benato, l’intervento di ricostruzione del fregio decorato, nelle parti dove che andava ricreato a completamento di quello recuperato, necessitava di una base naturale, compatibile con le lavorazioni successive del loro impasto composto da calci aere ed idrauliche e inerti a tono: serviva soprattutto una base ben lavorabile, che potesse bagnarsi ed idratarsi senza gocciolamento, frequente nelle malte impermeabili. Il bio-rinzaffo ha pienamente risposto alle loro esigenze tecnico artistiche. La naturale caratteristica antibatterica della calce aerea, che con la sua elevata alcalinità crea un ambiente sfavorevole alla proliferazione di muffe e funghi, ha fatto preferire i prodotti BIO-RINZAFFO, BIO-INTONACO DI FONDO e BIO-INTONACO FINE della linea Novantica, certi che la committenza possa trarre giovamento da questa scelta grazie alla durabilità dell’edificio negli anni.